Visualizzazioni totali

sabato 4 maggio 2013

Il Google testamento?

Lo sapevate che da oggi è possibile decidere cosa fare dei propri dati digitali dopo la morte?
Le vostre mail, foto e video faranno parte infatti del Google Testamento.
Basterà quindi accedere alla funzione "Inactive Account Manager" che consentirà di gestire e di decidere sul futuro del nostro indirizzo di posta elettronica, compresi tutti i contenuti collegati ad esso.
Quando la mail diventerà dunque "inattiva" causa decesso del titolare, questo servizio offerto da Google per i titolari di posta elettronica con account Gmail, o abbonati a Google+ e YouTube potranno aver deciso che tutte le informazioni contenute vadano distrutte alla loro morte. Al contrario, è possibile decidere in anticipo, come si fa con un normale testamento, che alle nostre informazioni digitali possano accedere familiari, eredi o amici. Se si è deciso invece per la cancellazione dei dati si può addirittura scegliere l'opzione che convalidi la nostra morte presunta quando non usiamo più quel servizio per 3 mesi, 6 mesi o un anno...
Vista l'enorme quantità di dati e tracce che lasciamo, anche inconsapevolmente, nella rete (vedi post precedente: "Rivoluzione Virtuale") la gestione di un'eredità digitale sembra stia diventando un fatto sempre più importante.
Consideriamo infatti quanto oggi gli archivi digitali stiano diventando sempre più preponderanti. Banche, Agenzie Fiscali, Assicurazioni, Ospedali, per ovviare al limite di enormi e ormai ingestibili archivi cartacei, utilizzano veri e propri server digitali per mantenere operativi i nostri dati ormai diventati sempre più digitali. E' ormai palese infatti che il formato PDF si mantenga meglio della carta.
Resta un problema importante e di difficile gestione però. In caso di morte improvvisa, come sarà possibile accedere ai dati personali e digitali del defunto che magari ha nascosto tra le sue mail info utili a moglie, marito e figli e che loro non possono recuperare? Viceversa, se invece l'utente non volesse che alla sua morte alcuni dati contenuti nei suoi archivi digitali fossero visti dai suoi parenti o familiari?
Il product manager di Google, Andreas Tuerk afferma: "noi speriamo che questo nuovo servizio vi consenta di progettare la vostra vita digitale nell'aldilà, e rendere la vita più facile ai vostri cari quando ve ne sarete andati".
In pratica, la legislazione sulla privacy dei nostri dati digitali varia da paese a paese ed ancora non si è chiarito su come fare a regolamentare la gestione dei nostri dati dopo la morte. Infatti, un servizio di posta elettronica che lascia ai parenti del defunto il libero accesso al suo account potrebbe violare delle leggi ed essere quindi perseguibile.
All'opposto sembra che Facebook abbia invece adottato una linea di condotta molto più restrittiva. Alla morte del titolare, la sua pagina facebook può essere solo chiusa, o trasformata in una sorta di "memoriale" dove nessuno può aggiungere commenti.

Nessun commento:

Posta un commento