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giovedì 14 marzo 2013

Help! Qualcuno lo aiuti!

Nell’ormai vasto panorama dei videogiochi educativi, ecco uno straordinario “serious game” ideato e realizzato dal Laboratorio di Interazione Uomo-Macchina dell'Università di Udine (Hci Lab) in collaborazione con la Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili del Friuli Venezia Giulia (C.R.A.D.).
Il gioco, di nome “Help!”, unico serious game dedicato alle emergenze che possono coinvolgere persone disabili, persegue l’obiettivo di fornire una sorta di istruzione/formazione a colui che lo sperimenta, consentendogli infine di acquisire le competenze necessarie ad aiutare persone disabili in situazione di emergenza.
Il game, posto all’interno del progetto di ricerca: "Servizi avanzati per il soccorso sanitario al disabile basati su tecnologie ICT innovative" studia le possibilità di migliorare il servizio di emergenza agli utenti disabili attraverso l’uso dell’informatica.
L’applicazione è disponibile gratuitamente on line su facebook e può essere usata da qualsiasi utente.
Dopo aver provato ad affrontare tutti i vari livelli posso dire di essere rimasta senz’altro molto colpita dalla precisione dei dettagli della grafica e dagli accorgimenti usati dai programmatori nel realizzare ambienti, interazioni e i dialoghi dei personaggi davvero verosimili e ricchi di empatia.
Il gioco inizia dando la possibilità di scegliere da un menù una situazione che si desidera affrontare  e che può riguardare un evento come un terremoto (lieve o forte) o un incendio (lieve o grave) con lo scopo di imparare ad aiutare nel modo migliore un disabile ad uscire da una situazione di pericolo (e si potrà scegliere il tipo di disabilità da cui è affetta la persona che vorremo aiutare: non-vedente, non-udente o con difficoltà motoria).
Nel primo livello i potenziali giocatori, prima di entrare nel vivo dell’applicazione, dovranno scegliere di affrontare “un addestramento” che li farà incontrare con un Vigile del Fuoco virtuale che, all’interno di una specie di palestra, fornirà loro tutte le nozioni necessarie (che corrispondono a quelle che vengono realmente applicate) per aiutare il disabile ad affrontare le situazioni di pericolo.
L’interfaccia del videogioco è molto versatile e l’uso dei comandi è suggerito puntualmente durante le interazioni.
Sicuramente i serious game si distinguono per la loro valenza educativa e sociale ed è proprio per questo che non possono essere paragonati ai videogiochi creati per l’intrattenimento ed il divertimento.
In un contesto scolastico penso però che possano assumere un ruolo fondamentale nel sensibilizzare i giovani in rapporto al tema della disabilità. In questi giochi infatti il giocatore si trova coinvolto in prima persona a vivere, attraverso l’esperienza simulata della realtà virtuale, emozioni e situazioni di grande empatia utili nello stimolare un migliore apprendimento dell’argomento.
Certo qualcuno potrebbe obiettare che un videogioco non possa essere certo una fonte seria da cui attingere per imparare cose così importanti. Meglio leggersi un manuale di pronto intervento ed effettuare una prova di evacuazione organizzata dai Vigili del Fuoco!!! Se poi si svolge la professione di educatori si sa benissimo che se ci si trova ad operare in certe strutture come scuole, asili ecc, la legge prevede che spesso debbano essere svolti corsi di formazione al personale che riguardino il pronto soccorso, l’antincendio e le conseguenti prove di evacuazione.
Devo dire però, che giocare ad “Help!” mi ha comunque molto impressionato. Sono emiliana e l’anno scorso ho vissuto in prima persona la sensazione di sentire la terra tremare sotto i piedi.
Le situazioni di pericolo simulate nel game mi sono sembrate verosimili (scricchiolii, vetri in frantumi, oggetti caduti) e la cosa ancora più interessante è stato vedere come si possa rimanere spaesati anche quando si è consapevoli di trovarsi in una realtà fittizia e non reale come quella creata dal videogioco. Quante volte ho portato il mio personaggio/avatar tra corridoi fumosi e vetri in frantumi imboccando corridoi senza uscita e precipitandomi dentro stanze sbagliate. Puntualmente l’applicazione mi inviava però suggerimenti utili accompagnati da avvisi sonori “bacchettandomi” anche solo quando non verificavo adeguatamente lo stato dell’utente che stavo conducendo in salvo o quando compivo manovre sbagliate…
Complimenti a chi ha realizzato questo videogioco perché non ha dimenticato di inserire nel rapporto giocatore/utente quella giusta empatia e quel doveroso rispetto della dignità altrui che mai deve mancare in ogni incontro e rapporto reale.
Guardatevi l’anteprima!
  

1 commento:

  1. Ciao Antonella,
    seguendo il tuo post ho giocato a "Help" ed è stato davvero molto interessante! Ho imparato un sacco di cose che non immaginavo, essendo completamente ignorante in materia, è un gioco veramente istruttivo. Unica pecca, secondo me non può attirare un gran numero di giocatori per la lentezza delle operazioni da compiere e in generale, paragonato ai videogiochi più famosi (wii, Supermario...) è decisamente meno "elettrizzante". Se visto come un apprendimento, invece, mi sembra sia davvero interessante e da consigliare!
    Complimenti per la tua attività su questo blog davvero bello!!

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